Intervista a Antonio Di Conza, Collaboratore tecnico del Dipartimento tecnologie innovative

in SUPSI dal 1997

Si ricorda il suo primo giorno in SUPSI?

Ho iniziato a lavorare come assistente di laboratorio alla Scuola tecnica superiore (STS) di Informatica e Elettronica nel novembre del 1993. Al mio arrivo non c’era nulla: con i colleghi ho creato l’infrastruttura del Galleria 2 e del Galleria 1.

Da quel momento, sono trascorsi più di 20 anni… Qual è stato il suo percorso all’interno della nostra Scuola universitaria?

Inizialmente, in qualità di assistente, mi occupavo dei laboratori tecnici e della realizzazione di prototipi nel campo dell’elettrotecnica. Con l’aumentare degli studenti e dei collaboratori, mi sono concentrato sull’infrastruttura e sulla gestione degli stabili.

Essere attivi presso la stessa realtà da così tanti anni è segno di attaccamento: cosa le piace di più del suo lavoro, del mondo SUPSI?

Ho potuto portare avanti compiti complessi, preventivamente definiti con la Direzione, in autonomia: è una grande soddisfazione vedere dove siamo arrivati!

Dalla fondazione ad oggi la SUPSI ha vissuto un importante sviluppo: un percorso a cui hanno contribuito e contribuiscono tutti i collaboratori attivi, nelle diverse funzioni, in tutti i mandati. C’è un progetto o un’attività particolare, a cui ha preso parte, di cui va particolarmente fiero? Per quale ragione?

Oltre al Dipartimento tecnologie innovative (DTI), al Galleria 2 si sono inizialmente insediati sia la Direzione, sia l’ex Dipartimento economia e management (DEM) che l’ex Dipartimento sanità (DSAN). Ho seguito e gestito l’infrastruttura, garantendo che gli spazi fossero idonei per le diverse esigenze. È stato impegnativo ma sono fiero del lavoro fatto.
Ho avuto la possibilità di accogliere collaboratori, studenti e laboratori, facendo in modo che ci fossero le basi per svolgere al meglio le diverse mansioni.

C’è un ricordo particolarmente felice o un aneddoto che vorrebbe condividere?

Ricordo l’arrivo dell’allora DSAN. Non avevo mai visto un così grande entusiasmo e collaborazione per un progetto comune che mi ha contagiato.

Se volesse rivolgere un augurio alla SUPSI per il suo anniversario, guardando magari al futuro, cosa direbbe?

Mi auguro che i nostri dirigenti possano avere sempre lungimiranza nelle difficili scelte che ci attendono e che non perdano mai di vista i nostri valori nel contesto del nostro bel Cantone. La sfida più importante sarà trovare il giusto equilibrio nella sua dimensione globale.