Intervista a Giovanni Furia, Docente e ricercatore ISTePS

in SUPSI dal 1997

Si ricorda il suo primo giorno in SUPSI?

Non c’é un giorno preciso perché il mio avvicinamento alla SUPSI è stato attraverso l’appartenenza alla STS come docente dal 1996 e all’attività di ricercatore all’CIMSI. Verso la SUPSI è stato un passaggio formale come docente e istituzionale con l’integrazione del CIMSI nella SUPSI come Istituto CIM della Svizzera Italiana.

Da quel momento, sono trascorsi più di 20 anni… Qual è stato il suo percorso all’interno della nostra Scuola universitaria?

Ho iniziato continuando la mia attività di ricerca partecipando a progetti dell’ICIMSI con una docenza limitata a poche ore settimanali insegnando Meccanica e Robotica agli Elettronici. Successivamente con l’introduzione del Corso di Laurea in Meccanica e, più tardi, in Ingegneria Gestionale, ho preparato e dato altri corsi fino all’introduzione del Corso di Pratica Assistita per i liceali. Al DTI ho svolto parecchie attività collaterali come la Formazione continua dando corsi specialistici, e la Gestione della Qualità seguendo l’accreditamento dei Corsi di Laurea in Meccanica e Ingegneria Gestionale.
L’attività di Ricercatore è continuata costantemente in parallelo alla docenza fino ad oggi.

Essere attivi presso la stessa realtà da così tanti anni è segno di attaccamento: cosa le piace di più del suo lavoro, del mondo SUPSI?

Alla SUPSI ho sicuramente potuto sviluppare il mio interesse primario, la meccanica applicata. Negli anni ho potuto sviluppare molti progetti con le aziende passando progressivamente nel settore dell’automazione. Gli innumerevoli contatti con le altre scuole SUP, le Università, i Politecnici e le aziende, mi hanno permesso di svilupparmi professionalmente e di rimanere sempre al fronte dello sviluppo tecnologico.
Quello che mi stimola e mi appassiona è anche il contatto con i giovani e la possibilità unica di trasmettere la mia esperienza nello sviluppo ai giovani attraverso la docenza.

C’è un progetto o un’attività particolare, a cui ha preso parte, di cui va particolarmente fiero o che ritiene importante per lo sviluppo della Scuola o di un suo settore/ambito?

Molti sono i progetti sviluppati in SUPSI; il più interessante è la realizzazione del robot chirurgico per l’impianto delle protesi del ginocchio impiegato in sala operatoria per alcuni anni che ha stimolato nuove vie per ridurre la degenza dei pazienti e accelerare la riabilitazione.
Nell’insegnamento l’esperienza migliore è stata l’Accreditamento dei Corsi di Laurea Bachelor e Master che mi ha dato la possibilità di contribuire al miglioramento della qualità d’insegnamento alla SUPSI e di confrontare i programmi SUPSI con le altre SUP Svizzere.

C’è un ricordo particolarmente felice o un aneddoto che vorrebbe condividere?

Ricordi felici sono sicuramente i progetti terminati con successo e il fatto di sapere che alcuni impianti di produzione sviluppati nei progetti sono ancora in funzione. Altra soddisfazione è essere cosciente di aver formato molti studenti che ora lavorano con soddisfazione nelle aziende ticinesi, svizzere ed estere.

Se volesse rivolgere un augurio alla SUPSI per il suo anniversario, guardando magari al futuro, cosa direbbe?

In 20 anni la SUPSI si è sviluppata rapidamente. L’augurio è che dobbiamo riuscire a gestire questo sviluppo, mantenendo intatte la motivazione, la passione per l’attività che svolgiamo e il senso di appartenenza alla Scuola che queste siano d’esempio per i nostri studenti una volta inseriti nel mondo del lavoro.