Intervista a Luca Berla, docente DEASS

in SUPSI dal 1997

Si ricorda il suo primo giorno in SUPSI?

Ho delle difficoltà a ricordare il mio primo giorno in SUPSI probabilmente perché, prima della nascita della SUPSI già insegnavo alla SSQEA, che è stata la scuola da cui è nato il Dipartimento economia e management (DEM oggi confluito nel DEASS).
Ricordo però i cambiamenti connessi alla trasformazione della SSQEA in DEM, che sono stati certamente molto positivi in termini di modello di scuola: la SSQEA presentava delle caratteristiche simili a quelle di un liceo, mentre la SUPSI nasceva come una istituzione di tipo universitario, e dunque con delle peculiarità che offrivano ai docenti delle prospettive di insegnamento diverse e maggiormente interessanti. Ricordo infine una certa euforia legata alla costituzione della SUPSI, dettata dalla consapevolezza che stava nascendo in Ticino qualcosa di nuovo e di importante, e far parte di questo nuovo progetto era certamente molto stimolante.

Da quel momento sono trascorsi 20 anni… Qual è stato il suo percorso all’interno della nostra Scuola universitaria?

Il mio ruolo professionale in SUPSI non è cambiato molto, nella misura in cui ho iniziato come docente e tuttora svolgo un’attività legata esclusivamente (o quasi) all’insegnamento (soprattutto nella formazione di base, ma in parte anche nella formazione continua).
Le discipline che insegno sono quelle inerenti le materie economiche: economia e management dell’impresa, contabilità finanziaria, analisi contabili, gestione finanziaria dell’impresa e business planning.
In due occasioni ho avuto anche la possibilità di occuparmi – nell’ambito del DFA e in collaborazione con il collega Aldo Foglia – del seminario e del laboratorio di didattica disciplinare inerente l’insegnamento dell’economia aziendale e rivolto ai docenti di economia aziendale in abilitazione presso la Scuola cantonale di commercio.

Essere attivi presso la stessa realtà da così tanti anni è segno di attaccamento… Cosa le piace di più del suo lavoro, del mondo SUPSI?

L’attività che preferisco è indiscutibilmente quella relativa alla preparazione, o all’aggiornamento, di un corso. Ciò comprende essenzialmente la definizione degli obiettivi, la scelta dei contenuti, la determinazione delle modalità di svolgimento delle lezioni e la preparazione del materiale didattico.
Si tratta di un aspetto d’importanza fondamentale ai fini della qualità e dell’efficacia dell’insegnamento, che ha a che fare soprattutto con la didattica disciplinare e con la sua applicazione nell’insegnamento, attraverso la scelta del “cosa” e del “come” è opportuno insegnare di una certa disciplina in un determinato percorso formativo. Si tratta inoltre di un’attività che non può essere svolta una volta per tutte, ma che va rivista e aggiornata periodicamente (idealmente ogni anno) e che dovrebbe essere svolta in collaborazione con gli altri docenti impegnati sullo stesso corso.

Dalla fondazione ad oggi la SUPSI ha vissuto un importante sviluppo: un percorso a cui hanno contribuito e contribuiscono tutti i collaboratori attivi, nelle diverse funzioni, in tutti i mandati. C’è un progetto o un’attività particolare, a cui ha preso parte, di cui va particolarmente fiero o che ritiene importante per lo sviluppo della Scuola o di un settore/ambito?

Attualmente nel Bachelor di Economia aziendale è in atto una riforma del percorso formativo, basata su un nuovo profilo delle competenze. Si tratta di un progetto a cui ho potuto partecipare attivamente sin dall’inizio, che trovo molto interessante e di grande utilità al fine di riuscire ad orientare maggiormente il nostro insegnamento verso l’apprendimento di competenze (e non più soltanto verso l’apprendimento di conoscenze) e che certamente contribuirà ad accrescere la qualità e il prestigio del nostro Bachelor, rafforzando al contempo la sua specificità rispetto a percorsi formativi alternativi.

Se volesse rivolgere un augurio alla SUPSI per il suo anniversario, guardando magari al futuro, cosa direbbe?

Il mio augurio è innanzitutto quello che riesca a realizzare, il più presto possibile, i vari campus previsti. Sono convinto che ciò, oltre a migliorare la funzionalità delle attività che svolgiamo, creerà un nuovo entusiasmo attorno alla nostra scuola, sia tra i suoi collaboratori e studenti, sia tra i vari stakeholder esterni alla SUPSI.
Mi auguro inoltre che la SUPSI riesca ad accrescere ulteriormente la sua importanza e il suo prestigio nella realtà ticinese, rafforzando la sua identità e specificità rispetto ad altre istituzioni presenti sul territorio, preservando la sua autonomia e indipendenza, e proponendosi come un’istituzione che, oltre a formare dei professionisti e a realizzare dei mandati di ricerca, è in grado di svolgere nel nostro cantone un ruolo fondamentale dal punto di vista culturale.