Intervista a Roberto Bucher, Responsabile Laboratorio sistemi meccatronici

in SUPSI dal 1997

Si ricorda il suo primo giorno in SUPSI?

Non ricordo il mio primo giorno di lavoro nell’allora STS di Trevano; tuttavia ricordo la mia prima lezione di prova del corso di controllo nel 1989. Avevo davanti a me 5 responsabili che giudicarono positivamente il mio operato, tant’è che ancora oggi insegno questa materia ai nostri studenti Bachelor e Master… È passato tanto tempo da allora, tuttavia non si è mai spenta la passione per l’insegnamento.

Da quel momento, sono trascorsi più di 20 anni… Qual è stato il suo percorso all’interno della nostra Scuola universitaria?

Mi considero un docente “jolly”. Infatti da quando ho iniziato a lavorare per la nostra istituzione, ho ricevuto l’incarico di insegnare, oltre a controllo, anche nell’ambito della matematica, dell’informatica e dell’elettrotecnica. Inoltre, da quando esiste la SUPSI ricopro anche il ruolo di ricercatore. A partire dal 2011 sono stato designato responsabile del Laboratorio sistemi meccatronici presso l’Istituto ISEA. Attualmente mi occupo sia di insegnamento che di ricerca.

Essere attivi presso la stessa realtà da così tanti anni è segno di attaccamento: cosa le piace di più del suo lavoro, del mondo SUPSI?

Mi piace l’interdisciplinarità del nostro sistema. Trovo altresì arricchente poter trasmette il sapere alle giovani leve che si avvicinano al mondo dell’Ingegneria. Questo aspetto lo trovo fondamentale. Per me oggi è una grande soddisfazione poter contare sul mio team di Laboratorio: alcuni dei miei attuali ricercatori, un tempo, sono stati miei studenti!

C’è un progetto o un’attività particolare, a cui ha preso parte, di cui va particolarmente fiero o che ritiene importante per lo sviluppo della Scuola o di un suo settore/ambito?

Sono particolarmente orgoglioso dell’allestimento del Laboratorio di controllo. Infatti abbiamo costruito completamente gli spazi didattici, fungendo da pionieri della filosofia “Model-based design” e “Rapid Prototyping” ed utilizzando in particolare software open source e gratuito. Un vero e proprio successo in quanto negli anni il nostro concetto di laboratorio è stato replicato da tantissime altre università e centri di ricerca in tutto il mondo.

C’è un ricordo particolarmente felice o un aneddoto che vorrebbe condividere?

Mi tornano in mente due ricordi divertenti. Il primo è legato agli esami di informatica PAP che tenevo assieme al Prof. Spinedi: durante l’esame orale con gli studenti, un giorno ci è capitato di intraprendere delle discussioni tecniche talmente interessanti che ci hanno portato a finire l’esame ben oltre l’orario prestabilito. Quella sera, alle 23:30, avevamo ancora 3 studenti che dovevano essere interrogati… ovviamente gli esami mancanti sono stati posticipati al giorno successivo.
Il secondo ricordo è relativo al periodo sabbatico di 6 mesi passato presso il Politecnico di Milano, svolto a metà tempo per un intero anno. Agli stessi studenti del 2. anno insegnavo 3 materie diverse, per 8 ore lo stesso giorno.

Se volesse rivolgere un augurio alla SUPSI per il suo anniversario, guardando magari al futuro, cosa direbbe?

Auguro alla SUPSI di continuare ad evolvere, dando la possibilità ai collaboratori di crescere sia professionalmente che personalmente.