Intervista al Prof. dr Michele Mainardi, Direttore, Dipartimento formazione e apprendimento

in SUPSI dal 1997

Si ricorda il suo primo giorno in SUPSI?

Mi ricordo un primo serissimo colloquio con la neodirettrice del costituendo Dipartimento di lavoro sociale (DLS) – incluso oggi al Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale (DEASS) – la stimata amica e collega Wilma Minoggio, in uno spaesante e anonimo “ufficio” (il dipartimento non disponeva ancora di spazi propri) che nella circostanza faceva da cornice all’avvio del nuovo progetto di terziarizzazione della formazione degli operatori sociali: una “situazione” che oggi, ripensando al primo giorno “SUPSI”, ricordo con curioso affetto.

Da quel momento, sono trascorsi 20 anni… Qual è stato il suo percorso all’interno della nostra Scuola universitaria?

L’attività alla SUPSI, svolta per una quindicina d’anni parallelamente ad altri impegni in ambito accademico, mi ha dato molto in termini di opportunità e possibilità fino ad allora rincorse e possibili unicamente fuori Cantone. Un’esperienza continuata per vent’anni in una scuola giovane, vitale e in costruzione grazie alla passione di molti, alle sinergie fra le scuole e i dipartimenti costituenti, e alle possibilità date da gruppi di lavoro aperti all’ibridazione virtuosa delle competenze sia nella formazione di base quanto e forse soprattutto nella formazione continua, nella ricerca, gli studi e i progetti tematici su mandato.

Essere attivi presso la stessa realtà da così tanti anni è segno di attaccamento: cosa le piace di più del suo lavoro, del mondo SUPSI?

La possibilità di partecipare a un progetto importante per la Svizzera italiana: lo sviluppo di una struttura competente e solida, tanto nella formazione quanto nella ricerca e nei servizi, capace di sostenere la crescita di professionisti qualificati, preparati e pronti a dialogare e ad agire almeno da pari con qualsiasi diplomato o diplomata di altre Scuole universitarie entro e fuori i confini nazionali.

Dalla fondazione ad oggi la SUPSI ha vissuto un importante sviluppo: un percorso a cui hanno contribuito e contribuiscono tutti i collaboratori attivi, nelle diverse funzioni, in tutti i mandati. C’è un progetto o un’attività particolare, a cui ha preso parte, di cui va particolarmente fiero o che ritiene importante per lo sviluppo della Scuola o di un suo settore/ambito?

Mi ritorna alla mente “Coabitanti”, un progetto rivolto alla persona anziana e allo studio di soluzioni abitative “nuove”. Ne ricordo l’interessante e qualificante sviluppo in un dialogo operativo e convergente fra specialisti di settori normalmente attivi in dipartimenti diversi, l’aggancio con la formazione al DACD e da qui i progetti degli studenti coinvolti nel processo/laboratorio.

Se volesse rivolgere un augurio alla SUPSI per il suo anniversario, guardando magari al futuro, cosa direbbe?

Le auguro di restare vivace, vitalizzante e criticamente presente negli ambiti di competenza e nella società.