La formazione delle arti applicate in Ticino

Michele Amadò, nel 2000 Direttore del Dipartimento d’arte applicata

Il 6 ottobre 1995 le Camere Federali hanno approvato la legge federale che ha istituito le Scuole universitarie professionali, e la Svizzera Italiana ha messo in cantiere il progetto SUPSI. Il Centro Scolastico per le Industrie Artistiche (CSIA) di Lugano ha proposto il Dipartimento di Arte Applicata (DAA), con tre indirizzi di studio, in Architettura d’interni (opzioni Spazio e Arredo, e Design del mobile), Comunicazione visiva (opzioni Grafica e Nuovi media) e Decorazione architettonica (opzioni Restauro pittorico e Restauro di stucchi).

Il CSIA aveva istituito in precedenza i tre corsi a livello di Scuola Superiore di Arte Applicata (SSAA): nel 1982 Architettura d’interni e Grafica illustrativa, nel 1989 di Decorazione murale.

Il CSIA fu fondato nel 1961 su proposta da Pietro Salati, con il primo corso di Disegnatori di arredamento, e nel 1964 il corso di perfezionamento in Architettura d’interni. Il CSIA trasformava la Scuola per pittori che era sorta nel 1950 dalla divisione della Scuola per capimastri e pittori, fondata nel 1915, in Scuola di pittori e Scuola Tecnica Cantonale Superiore.

In precedenza, nel 1908, c’era la Scuola cantonale diurna di disegno tecnico e ornato.

La prima scuola di arte applicata risale al 1850, a Curio: la scuola di disegno per la formazione di pittori, decoratori e stuccatori. Sulla base della legge fransciniana del 1840 furono aperte le scuola di disegno, come anche quella per pittori e stuccatori di Breno (1872).

Questa lunga storia è legata a quella della Svizzera italiana, terra di emigranti, soprattutto nel mondo della costruzione: di architetti, ingegneri, stuccatori, pittori, decoratori. La lungimiranza di allora portò all’Istituzioni delle scuole citate.

Nel 2003 il DAA è confluito nel Dipartimento ambiente costruzioni e design (DACD) della SUPSI nel quale sono attivi anche i tre Bachelor, in Architettura d’interni, Comunicazione visiva, e Conservazione e restauro (Bachelor più Master coordinato a livello nazionale). I primi responsabili dei corsi di laurea furono Fabio Renhart di Architettura d’interni, Bruno Monguzzi di Comunicazione visiva, Callisto Gritti di Decorazione architettonica. Il primo direttore del DAA fu quello dello CSIA, Carlo Bianchi. Nella Swiss Peer-Review 2001, il corso di Architettura d’interni, che storicamente fu la prima sezione dello CSIA col nome Disegnatori di arredamento, fu anche il primo Bachelor ad essere accreditato.

Le caratterizzazioni della scelta dei tre indirizzi fu per l’architettura d’interni quella di rispondere ai “problemi relativi alla funzionalità e alla qualità dell’ambiente di vita quotidiana dell’uomo”; per la comunicazione visiva ai “problemi relativi all’uso comunicativo di tecniche grafiche tradizionali e di tecnologie elettroniche”; per la decorazione architettonica ai “problemi relativi alla conservazione del patrimonio pittorico-decorativo e del patrimonio plastico-decorativo”. L’indirizzo scelto fu quello di formare persone a mestieri che migliorassero la qualità dell’abitare, della comunicazione per mezzo di nuove e assestate tecnologie, e della conservazione del patrimonio decorativo sia pittorico sia plastico, che caratterizza ed identifica il territorio della Svizzera italiana, e in particolare gli affreschi e gli stucchi.

Si avverte bene l’origine delle varie scuole citate, ovvero lo stretto legame tra architettura e mestieri connessi, tra capimastri pittori, decoratori e stuccatori.

Notevole fu l’intuizione di approcciare le arti grafiche in chiave comunicativa, e ricordiamo che l’USI puntò, tra le sue facoltà, su quella di Scienze della comunicazione (e a questo proposito ricordiamo il primo progetto di ricerca di Comunicazione visiva, Swisscast, finanziato dal Fondo Nazionale di Ricerca, fatto in collaborazione con la facoltà di Scienze della comunicazione dell’USI).

In conclusione il DACD, ha nella storia la sua ragione, che collega architetti, capimastri, ingegneri, e pittori, stuccatori, e decoratori, sebbene con altri nomi; storia che fonda l’autonomia epistemologica e formativa del settore delle Arti Applicate.