La formazione teatrale nella Svizzera italiana tra parola e movimento

Demis Quadri, docente-ricercatore dell’Accademia Teatro Dimitri

Le origini della storia delle formazioni teatrali professionali nella Svizzera italiana rispecchiano bene la più nota tradizione del teatro colto europeo: una tradizione fondata sul testo e sulla parola, tanto che ancora oggi non è difficile trovare manuali di storia letteraria che considerano il teatro come un proprio capitolo e tanto che, fino a tempi relativamente recenti, i testi teatrali nelle università sono stati a loro volta studiati principalmente nelle cattedre di Letteratura. Il teatro professionale italofono è in effetti arrivato in Ticino attraverso gli impulsi dati negli anni ’30 del secolo scorso dai radiodrammi e dagli esperimenti di drammaturgia pedagogica trasmessi dalla Radio della Svizzera italiana. Vista la natura radiofonica di queste esperienze, che tra l’altro mostravano un buon grado di raffinatezza e qualità, era inevitabile che grande peso fosse dato agli aspetti legati al testo e alla dizione. Abbastanza rapidamente, comunque, i radioattori hanno iniziato ad esibirsi anche sui palcoscenici ticinesi sviluppando un percorso che avrebbe portato solo nel dopoguerra a una chiara distinzione, a livello di compagnia istituzionale della Svizzera italiana, tra una compagine dedicata al radiodramma e un’altra impegnata esplicitamente nel teatro di prosa. La formazione degli attori protagonisti di queste realtà combinava professionisti di scuola italiana e attori filodrammatici locali in formazione nelle compagnie. La commistione di esperienze professionali ed amatoriali caratterizza del resto ancora oggi il panorama delle formazioni e delle pratiche teatrali della Svizzera italiana: le dimensioni ristrette del territorio, intrecciandosi con un’offerta sempre più ampia di corsi e laboratori di vario tipo (teatro, danza, arti circensi, performance, ecc.) e di vario livello (dalle proposte più esplicitamente amatoriali a quelle che richiedono un più elevato livello di esperienza e professionalità), nata spesso dall’attività di compagnie e festival, spingono in effetti gli artisti che non vogliono emigrare a muoversi tra varie attività che permettano loro di sopravvivere e a sviluppare progetti che sfruttino al meglio le potenzialità della regione.

Grazie anche all’arrivo sul territorio ticinese di numerosi artisti e intellettuali di spicco, la Svizzera italiana ha però anche conosciuto importanti esperienze di teatro o di danza che si situano a pieno diritto nel panorama internazionale dello sviluppo delle avanguardie della scena: basti pensare, per citare un solo esempio, alla “Scuola d’arte” fondata al Monte Verità di Ascona nel secondo decennio del Novecento da Rudolf von Laban, danzatore, coreografo e teorico ungherese che ha contribuito profondamente agli sviluppi della danza e del teatro contemporanei. È in effetti su questa linea che si innesta la fondazione della più importante e nota offerta formativa nell’ambito del teatro professionale del Canton Ticino: l’Accademia Teatro Dimitri. Questa si discosta dall’idea, vicina all’eredità del naturalismo otto-novecentesco, di un teatro fondamentalmente legato alla parola. L’idea di teatro promossa dall’Accademia di Verscio nasce da un’originale commistione degli strumenti dello stesso teatro, della danza e delle arti circensi per focalizzare il lavoro dell’attore sul corpo e sul movimento come principali mezzi espressivi e di creazione. Tale approccio permette di formare performer molto completi e versatili, capaci con il loro teatro di superare le barriere linguistiche che ovviamente limitano la diffusione di forme più letterarie di rappresentazione scenica. Questo fatto, corollario alla grande qualità degli insegnamenti proposti dall’Accademia, ha reso possibile una situazione per cui attualmente in Ticino stanno studiando teatro ragazze e ragazzi provenienti da cinque continenti diversi, e che rende quindi la Svizzera italiana un punto di riferimento importante nell’ambito internazionale delle offerte formative legate alle arti sceniche.