La formazione dei docenti, l’etica e la filosofia. Intervista a Marcello Ostinelli.

Il tuo percorso nella formazione dei docenti (già all’ASP, e anche prima…) è stato legato alla filosofia dell’educazione e ai valori della scuola. Sono ancora temi importanti?

Quando nel 1978 iniziai ad insegnare, la riflessione filosofica sull’educazione non godeva di buona salute. Identità debole, scarsa presa sui problemi reali, linguaggio fumoso: questo era allora lo stato dell’arte. Oggi il panorama è diverso. Grazie ad una congiuntura filosofica favorevole ho potuto proporre nelle lezioni un discorso sul compito educativo della scuola pubblica, diritti degli allievi, libertà di educazione dei genitori, etica professionale dell’insegnante. La filosofia dell’educazione costituisce un luogo privilegiato per riflettere sui valori della scuola e della professione. Un discorso filosofico chiaro e rigoroso in grado di giustificare il compito educativo sempre più difficile e complesso della scuola è parte indispensabile di una solida formazione professionale.

Gli ultimi anni ti hanno visto impegnato nella creazione del Diploma di Insegnamento per le scuole di maturità. Una sfida impegnativa?

Nel mio ruolo di responsabile del Diploma di Insegnamento per le scuole di maturità mi sono prefisso due obiettivi: il riconoscimento della formazione e la cura dei rapporti con insegnanti e quadri della scuola media superiore. La loro collaborazione ha agevolato il mio compito. L’ambito riconoscimento è giunto il 24 giugno 2015. Non è stata una mera formalità. Il Rapporto finale della CDPE contiene anche giudizi lusinghieri che hanno ripagato tutti noi dell’impegno profuso per migliorare la qualità della formazione.

Hai inoltre contribuito alla creazione del Centro scuola e società. Qual è il bilancio?

Abbiamo mosso i primi passi, malgrado le esigue risorse e qualche inciampo. Ho avuto la fortuna di partecipare ad alcuni importanti progetti di ricerca che mi hanno consentito di tessere una rete di stimolanti rapporti accademici, partecipando a convegni di studio e contribuendo a diverse pubblicazioni. È stata un’esperienza molto gratificante.

Nella tua carriera hai avuto modo di conoscere a fondo la scuola ticinese in momenti diversi e da diverse prospettive. Quale augurio le formuli in un momento di grandi cambiamenti?

Che sia in grado di continuare a svolgere appieno il compito di formare il futuro cittadino al pensiero critico e alle virtù di una società aperta e democratica.

marcello