Iride 10 | maggio 2021

Oltre la crisi: verso nuovi orizzonti e modelli di sviluppo

Editoriale
Luca Crivelli – p. 5

Intervista
Kate Raworth (a cura di Luca Crivelli e Carlo Giardinetti) – p. 6

Intervista
Alessandro Ceschi – p. 13

Analizzare l’impatto della pandemia con Google Trends e l’analisi testuale
Carmine Garzia e Edoardo Slerca – p. 17

Fiducia e collaborazione: due elementi indispensabili  per costruire il mondo
comune post-COVID-19

Valentina Rotondi e Maria Caiata Zufferey – p. 21

Intervista
Pier Pirotta e Pier Luigi Ingrassia (a cura di Graziano Meli) – p. 25

Inserto – Il valore nutrizionale delle alternative alla carne: biodisponibilità del ferro e digeribilità proteica
Diego Moretti – p. 28

“Cibo del futuro”: migliorare la salute e il benessere  del consumatore nella
società occidentale attraverso
l’entomofagia

Monica Mendini – p. 31

Casa dolce casa: un nuovo luogo di lavoro? Il telelavoro oltre la pandemia
Danuscia Tschudi, Nicolas Pons-Vignon e Emiliano Soldini – p. 35

I nuovi orizzonti e il nuovo paradigma all’interno della Formazione continua Area economia
Ivan Ureta – p. 39

Ettore Pellandini: l’attore del cambiamento
Claudio Mustacchi – p. 43

Oltre la crisi: verso nuovi orizzonti e modelli di sviluppo

Leggi o scarica tutto il numero (pdf)

Versione sfogliabile interattiva

 

Gallery

Fotografie di R. Berri, R. Quadroni, C. Tambella, D. Veschetti

Concetto fotografie a piena pagina
Proiettati in avanti, immaginando il domani, andiamo incontro al futuro. Imbocchiamo nuovi sentieri, perseveriamo lungo quelli conosciuti. Questo continuo avanzare, questa inevitabile spinta a cui tutti sottostiamo, sono imprescindibilmente legati a quanto abbiamo percorso fin qui.
Se le fotografie non possono riprodurre ciò che sarà, possono tuttavia documentare il nostro passaggio. Ci vengono in aiuto cieli, campi, laghi, paesaggi urbani, strade: essi ci narrano di storie remote e di storie recenti, ritraendo superfici segnate da traiettorie a volte sicure, a volte inquiete, turbate. Solchi precisi alternati a striature confuse, divergenti, addirittura sovrapposte, che raccontano di provenienze e di mete senza mai svelarcele davvero. La scia, il concetto di questo numero, è l’evanescente memoria del futuro che già ci attende, un flusso regresso lasciato da un corpo in movimento che ci definisce, ci orienta, a volte ci conforta; come un’eco testimonia del nostro passaggio. Nel dirigerci verso l’orizzonte volgiamo dunque lo sguardo anche alla via percorsa, affinché la consapevolezza di ciò che è stato affianchi la speranza nel nostro comune viaggio, tracciando una scia luminosa come fanno le comete.