La mortalità estiva in Ticino nel 2003

L’estate del 2003 è stata particolarmente calda nella maggior parte dei paesi europei, facendo registrare, anche a sud delle Alpi, temperature decisamente superiori alla media. Gli autori indagano l’impatto della canicola sulle persone di 65 anni e oltre residenti in Ticino.

L’analisi del tasso di mortalità non evidenzia aumenti significativi e durevoli per la popolazione considerata. In compenso, si osserva un incremento degli interventi di pronto soccorso rivolti a persone anziane.

L’impatto delle ondate di calore del 2003 è considerato lieve se paragonato ad altri paesi come la Francia, dove comunque le temperature e il tasso di umidità hanno raggiunto livelli più estremi. A rendere meno drammatica la situazione ticinese possono aver contribuito anche l’assenza di metropoli, che creano isole di calore con temperature minime elevate, e l’esistenza di forti legami sociali.

A seguito dell’indagine si suggeriscono delle misure di prevenzione, anche in considerazione dell’invecchiamento della popolazione e del possibile impoverimento delle relazioni interpersonali. Un meccanismo d’allerta rapido e adeguato è di estrema importanza. Si richiede quindi un aggiornamento delle procedure adottate in Ticino sulla base di una modellizzazione che prenda in considerazione le temperature media e minima così come la mortalità nel corso degli ultimi cinque anni.

Parola/e chiave

Salute fisica

Autore/i

Bernard Cerutti, Carmen Tereanu, Gianfranco Domenighetti,
Marco Gaia, Iva Bolgiani, Mario Lazzaro, Ignazio Cassis

Ente/i

Ufficio del medico cantonale – DSS

Periodo

2004

Metodologia

Popolazione di riferimento: persone di 65 anni e oltre.
Raccolta dati: analisi secondaria di dati statistici di tipo meteorologico, sulla mortalità della popolazione di riferimento, sugli interventi sanitari di pronto soccorso a loro dedicati e sulla mortalità nelle case per anziani.

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