Migranti transnazionali e lavoro di cura

Le protagoniste di questo studio sono le badanti esteuropee che accudiscono delle persone anziane in Ticino. L’obiettivo è quello di descriverne le condizioni lavorative e di vita attuali, ma anche di ricostruire i loro percorsi migratori.

I dati raccolti evidenziano una grande varietà di situazioni a seconda delle condizioni di salute dell’anziano, del sostegno fornito dalla rete familiare, del coinvolgimento o meno di professionisti sociosanitari e delle caratteristiche della badante. Ad accomunare l’esperienza di queste donne vi sono aspetti quali la problematicità costituita dalla sovrapposizione tra il luogo di lavoro e il luogo di vita, i rapporti non sempre positivi con le agenzie di collocamento e la fatica psicologica del lavoro.

I risultati della ricerca consentono di avanzare alcune proposte a livello cantonale al fine di superare le contraddizioni legate all’attività di queste figure professionali: monitorare la situazione di badanti e anziani a lungo termine, introdurre dei momenti di supervisione e di sostegno psicologico, sensibilizzare le famiglie, creare delle strutture di alloggio temporaneo, predisporre dei sistemi di sostituzione o di rotazione delle badanti.

Parola/e chiave

Aiuti a domicilio

Autore/i

Paola Solcà, Antonietta Colubriale Carone, Pasqualina Cavadini,
Angelica Lepori Sergi, Anita Testa-Mader

Ente/i

Dipartimento scienze aziendali e sociali (DSAS) – SUPSI

Periodo

2011 – 2013

Metodologia

Popolazione di riferimento: donne migranti esteuropee che hanno assunto il ruolo di badante in Ticino.
Campione: N=35.
Raccolta dati: interviste approfondite. In aggiunta, interviste a rappresentanti del settore (infermieri a domicilio, medici generalisti, operatori di Pro Infirmis e Pro Senectute, agenzie di collocamento private, ecc.).

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