L’indagine fornisce dei dati di tipo quantitativo sulle cadute nelle case per anziani ticinesi e, in particolare, sulle cause, le circostanze e le conseguenze di tali eventi. Il fine ultimo è quello di sensibilizzare il personale delle strutture affinché adotti un modello di presa a carico mirato alla prevenzione delle cadute e al mantenimento dell’autonomia del residente.
Nel periodo di osservazione, durato sei mesi, quasi due residenti su cinque sono caduti una o più volte. L’assunzione di medicamenti (in particolare antiipertensivi, diuretici e antidepressivi) così come la mancata autonomia negli spostamenti aumentano il rischio di cadere. La maggior parte delle cadute avvengono nelle ore dedicate alla toilette del mattino, all’alzata dopo il riposo pomeridiano o al momento di andare in bagno durante la notte. Dalla rilevazione emerge infine come, in seguito alla caduta, la maggior parte dei residenti non subisca alcuna lesione fisica. Lo studio conferma nel complesso l’importanza di una conoscenza approfondita dell’ospite – le sue abitudini, i suoi ritmi, le sue competenze nella deambulazione –, della registrazione nella sua cartella di eventuali cadute precedenti e della valutazione regolare del suo grado di autonomia.
Parola/e chiave
Autore/i
NN
Ente/i
Associazione Prevenzione Incidenti Persone Anziane (PIPA)
Periodo
1998 – 2000
Metodologia
Popolazione di riferimento: residenti delle case per anziani.
Campione: N=450.
Raccolta dati: formulari compilati dal personale delle case per anziani coinvolte (n=7).
Pubblicazioni
- Associazione Prevenzione Incidenti Persone Anziane (PIPA). (1999). Le cadute in casa anziani. Risultati del rilevamento con il protocollo cadute. Giubiasco: PIPA. 12 pagine
- Associazione Prevenzione Incidenti Persone Anziane (PIPA). (1999). Protocollo cadute. Risultati del rilevamento nelle case anziani del Cantone Ticino 1999/2000. Giubiasco: PIPA. 7 pagine