Sessioni parallele

Titolo:  Time Location Diagram

Relatore:  Ivan Calimani

Project Manager di esperienza internazionale nella gestione di progetti complessi. Ha lavorato in Expo 2015 S.p.A. col ruolo di Program Manager delle opere del Sito Espositivo e PM di progetti speciali come “Una Smart City per Expo” e il progetto di riqualificazione post-Expo per Arexpo S.p.A. Nel 2016 avvia OpenLine.co, un’attività volta a trasferire le best practice che hanno condotto al successo di Expo 2015.

Descrizione: Il Time Location Diagram viene in soccorso per riunire in un unico strumento le informazioni temporali e spaziali, così da identificare chiaramente, e con largo anticipo, problemi di contemporaneità ed interferenza tra risorse, al fine di organizzarle nella maniera più efficace, nei limiti di tempo e spazio disponibili. Durante il workshop verrà illustrato come questa metodologia si è sviluppata per risolvere la complessità del progetto Expo 2015 e come si possa utilizzare in diversi altri contesti.

 

Titolo:  Play and fun nei gruppi di progetto

Relatore:  Giovanna D’Elia

Giovanna D’Elia è Partner in Focus Consulting, dove si occupa di Selezione, Formazione e Consulenza di Direzione per primarie aziende bancarie e società di intermediazione mobiliare. È Project Manager per la realizzazione di progetti formativi e di cambiamento organizzativo. È Executive Coach per lo sviluppo di ruoli manageriali.

 

 

 

 

Relatore:  Paolo Canonico

Paolo Canonico è professore associato di Organizzazione aziendale presso il Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Ha sviluppato interventi formativi sul tema della gestione dei progetti nell’ambito della pubblica amministrazione e delle aziende di servizi.

 

 

 

 

 

Relatore:  Ernesto De Nito

Ernesto De Nito è professore associato di Organizzazione aziendale presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università degli Studi di Salerno. È membro del comitato editoriale di International Journal of Comparative Management. È autore di numerose pubblicazioni internazionali sui temi della gestione della conoscenza e dei gruppi di progetto.

Descrizione: Attraverso un approccio esperienziale i partecipanti saranno coinvolti in una situazione di teamworking che gli consentirà di identificare, pensare, comunicare e risolvere problemi collettivamente. La metodologia adottata si basa sulla creazione di metafore visive finalizzate a rappresentare le principali questioni strategiche e i possibili modi per risolverle.

 

Titolo:  La Relazione: un progetto dentro ad un progetto

Relatore:  Massimo Folador

Massimo Folador insegna Business Ethics presso L’Università LIUC di Castellanza. È fondatore e amministratore di Askesis, società di consulenza e formazione al fianco di numerose aziende di primaria importanza. È autore di articoli e pubblicazioni per il quotidiano “Avvenire” e la casa editrice “Guerini Next.

Descrizione: Abbiamo impiegato anni a capire quanto la relazione interpersonale faccia bene a noi, all’efficacia delle nostre attività e alla riuscita dei nostri progetti. Oggi però emergono ulteriori evidenze e nuove riflessioni. Parliamone.

 

Titolo:  Theatre Tools for Team Building and Leadership

Relatore:  Wulf-Hans-Henning

Attore, regista e docente di teatro in ambito pedagogico, si è formato presso la Erste Berliner Schule für Mime und Pantomime e la Scuola Teatro Dimitri. Con la direzione di Elisabeth Beringer si è diplomato come insegnante del Metodo Feldenkrais a Milano e ha frequentato nell’ultimo biennio una Master Class intorno ai temi del “Teaching Professional Theatre Practice” con la direzione artistica di Jurij Alschitz presso il World Theatre Training Institute AKT-ZENT a Berlino. Ha partecipato a diversi progetti di ricerca intorno ai temi della cultura teatrale e didattica: tra i più importanti, “Teatro e apprendimento”, finanziato dal FNS, e “SPASS”, ricerca interdipartimentale della SUPSI sulle sinergie tra promozione artistica e mobilità sostenibile. Presso l’Accademia Teatro Dimitri ha ideato e sviluppato dal 2002 il reparto “Progetti e Workshop”, del quale è tuttora responsabile.

Descrizione: Il workshop propone un percorso esperienziale che esplora varie forme comunicative attraverso strumenti che appartengono alle pratiche, agli allenamenti propri dell’attore. I giochi e gli esercizi danno vita a momenti ludici e incisivi al contempo, che aprono nuove prospettive al singolo e al gruppo del proprio comunicare, collaborare e agire professionale.

 

Titolo:  Bias Cognitivi nei processi di Project Management

Relatore:  Tommaso Buganza

Tommaso Buganza è Professore Associato di Leadership and Innovation presso la School of Management del  Politecnico di Milano dove è anche co-fondatore di LEADIN’Lab-Laboratorio di LEAdership, Design e INnovazione. È responsabile della Project Management Academy e coordinatore delle attività didattiche dell’area Innovazione presso MIP (Graduate School of Business del Politecnico di Milano). È membro del comitato scientifico della International Product Development Management Conference EIASM-IPDMC. La sua attività di ricerca esplora l’intersezione tra innovazione tecnologica e leadership ed è stata pubblicata su numerose riviste internazionali.

Descrizione: Dal 2002, quando Daniel Kahneman e Amos Tversky sono stati premiati con il Premio Nobel per le loro ricerche sull’economia comportamentale, l’attenzione di entrambi gli accademici e dei professionisti in materia di pregiudizi cognitivi cresce costantemente. Attualmente più di 100 pregiudizi sono stati descritti in letteratura … troppi per essere gestiti. Tuttavia, alcuni di essi sono più frequenti e di maggiore impatto in ambienti specifici, di conseguenza i manager possono sviluppare una reazione consapevole. Anche il processo decisionale potrebbe essere notevolmente condizionato da questi pregiudizi, soprattutto in aziende dove vi è un importante e frequente uso di matrici decisionali. Pertanto, non sorprende che al giorno d’oggi, si presti sempre più attenzione all’impatto dei pregiudizi cognitivi nella gestione dei progetti. Questo workshop ne introdurrà e ne analizzerà alcuni tra I più comuni e rilevanti valutandone l’impatto sulla gestione dei progetti. I partecipanti saranno anche coinvolti in test interattivi e sperimentali per valutare la loro resistenza ai pregiudizi

 

Titolo: Mindfulness in the digital age

Relatore:  Walter Gjergja

Nome monastico Shi Xing Mi, è stato il primo occidentale a diventare Maestro Shaolin ufficializzato nell’omonimo monastero, nonchè in precedenza consulente e manager di alto livello. Da più di un decennio coniuga queste poliedriche esperienze insegnando “saggezza antica per i tempi moderni”.

Descrizione: Mindfulness, consapevolezza, può e deve diventare uno strumento di supporto ad una salubre e dinamica gestione della vita personale e professionale in un’epoca caratterizzata da una velocità di cambiamento innaturalmente veloce e da nuove modalità di interazione e comunicazione fra esseri umani.

 

Titolo:   Il Project Manager nell’universo dei dati – Un’esplorazione rischiosa o un viaggio sicuro?

Relatore:  Elia Contoz

Laureata in Pedagogia alla Facoltà di Magistero dell’Università di Torino. Formatrice e Coach nell’area dello sviluppo delle Risorse Umane e del Management. Ceo della FORMED – Società che eroga Formazione, Coaching, Consulenza e Assessment. Presidente dell’ANPE Valle d’Aosta e membro del Consiglio Nazionale.

Descrizione:  Uno dei principi fondanti della qualità (e dei criteri di gestione in genere) più enunciato dice che “Le decisioni devono essere basate su dati di fatto”. Si tratta del pressante invito a considerare rischioso fare conto su intuito e istinto che, pur essendo fattori estremamente importanti, comportano il rischio di un’errata valutazione della realtà e, di conseguenza, di indurre a scelte sbagliate e pertanto onerose. Espressa in questi termini la questione sembra semplice ma, come ben sa chiunque si trovi a decidere, ci sono delle complicazioni, sia nella fase della scelta dei dati da utilizzare sia nella loro analisi e interpretazione. Non è azzardato dire che il Project Manager vive di dati, perciò gli è assolutamente necessario saperli scegliere e interpretare, in maniera da dedurre una panoramica della realtà il più possibile veritiera. Realtà nella quale si deve muovere e che la sua attività modifica. E allora, cosa può fare per esorcizzare il rischio di una visione offuscata dalle pre-opinioni?

 

Titolo:  La diversità al lavoro: Un workshop facilitato con LEGO® Serious Play

Relatore:  Fabio Rigamonti

Laureato in Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Milano. Da oltre 10 anni gestisce progetti in ambito informatico e tiene presentazioni sul tema dell’ethics in project management presso conferenze e congressi di PM. Attualmente è IT & Process Manager presso ECSA Group.

 

Descrizione:  In questo workshop altamente interattivo, i partecipanti saranno invitati a studiare come implementare al meglio la diversità al lavoro utilizzando il metodo LEGO SeriousPlay.

 

Titolo:  The art of Storytellig for projects made easy – Perché tutto si può raccontare!

Relatore:  Virginie Pasquon

Virginie Pasquon – Project Manager nel mondo dell’Information Technology, ha lavorato per importanti società di consulenza come Accenture, Engineering Ingegneria Informatica e realtà industriali a livello europeo. Oggi gestisce progetti d’innovazione in ambito CyberSecurity per infrastrutture critiche per CyberArmor e ReaQta. Dal 2017 collabora come docente di Project Management in SUPSI.

Descrizione:  Comunicare significa rendere partecipi: come esseri umani siamo proprietari di un linguaggio evolutivamente tardivo, fragile ma raffinatissimo che – noblesse oblige – non possiamo non usare al meglio per trasmettere un’informazione. Lo storytelling è il modo più efficace per unire emozioni e significato. Quotidianamente, professionalmente e non, siamo spinti ad esprimerci: il workshop intende introdurre il concetto di storytelling nel project management come strumento di comunicazione e gestione degli stakeholder.

 

Titolo:  Le Skills for life

Relatore: Fabio Montini

Collabora nella costruzione di percorsi di trasformazione digitale e di comunicazione presso i clienti di Allinance srl, azienda leader nelle soluzioni di Project and Portfolio Management. Ha contribuito allo sviluppo di progetti in Europa, Nord Africa ed India Formatore in ambito motivazionale, partecipa allo sviluppo di startup tecnologiche nell’ambito energetico.

Descrizione:  Con il termine “Skills for Life “si intendono tutte quelle skills (abilità, competenze) che è necessario sviluppare per mettersi in relazione con gli altri e per affrontare i problemi, le pressioni e gli stress della vita quotidiana e professionale. Applicarle  in modo efficace può influenzare il modo in cui ci sentiamo rispetto a noi stessi e agli altri ed il modo in cui noi siamo percepiti dagli altri. Le Life Skills contribuiscono, perciò, alla nostra percezione di autoefficacia, autostima e fiducia in noi stessi. Quali sono le nostre personali “Skills for Life “? Quali i punti di forza sui quali continuare ad investire? Dove posso fare un ulteriore passo in avanti? Durante il workshop vivremo un  percorso esperienziale attraverso immagini, suoni ed attività e saremo nelle condizioni di fare un self-assesment delle proprie “Skills for Life “, per poterle utilizzare in modo ancora più efficace!

 

Titolo: La Business Continuity come fattore distintivo della competitività aziendale

Relatore: Fabrizio Fujani

Fabrizio Fujani, Manager nella compliance aziendale da più di 20 anni, rappresenta da più di 4 anni TUV Rheinland,  uno degli enti più internazionali e leader nel modo delle certificazioni, dirigendo la divisione sistemi di gestione; una business unit che si occupa di certificare secondo standard internazionali e sviluppo di audit/due diligence su specifiche dei clienti anche sulla cantena di fornitura.

Descrizione: Oggi più che mai la valutazione dei Rischi per garantire la continuità aziendale e prevenire possibili aree di crisi è fondamentale in un mercato altamente competitivo.

 

Titolo: Allenarsi per il digitale – Camminate S.M.A.R.T.: nuove competenze per il mondo complesso

Relatore: Chiara Battistoni

Chiara Battistonilaureata al Politecnico di Milano in Ingegneria Civile, e Libero professionista dal 1996; dal 2007 e Ingegnere associato di AB3 Architettura Battistoni Associati. Econsulente di sistemi organizzativi e informativi, formatore nel settore Sicurezza sul Lavoro; Auditor interno ISO 9001:2015 e BSOHSAS 18001:2007. Erelatrice e coordinatrice in seminari e corsi dedicati a sistemi complessi organizzativi e informativi, con focus su innovazione tecnologica, automazione degli edifici, logiche e soluzioni S.M.A.R.T., benessere nei luoghi di lavoro. Dal 1997 collabora con riviste tecniche del settore Ict. Dal 1998 e socia di SWE, New York e dal 2011 di VDI, Dusseldorf. Iscritta allOrdine degli Ingegneri della Provincia di Milano (Gia Consigliere dal 2001 al 2017 e Presidente Comitato per la Didattica). Dal 2010 e Monitore Esa Walking/Nordic Walking, socia Allez Hop Ticino e socia Ass. Il Bernina (Poschiavo).

Descrizione: Sentire, Coinvolgere, Interagire: tre verbi che sintetizzano la complessità del mondo interconnesso in cui viviamo e lavoriamo. Tre verbi a cui si associano competenze tradizionali e inedite, unite per costruire il nuovo. La mappa delle competenze S.M.A.R.T. è una rete di skill tecniche e di soft skill, integrate per guidare alla comprensione dell’inedito. Il mondo complesso ha bisogno di “teste ben fatte”, quelle descritte da Edgar Morin, in grado di organizzare conoscenze, contestualizzare e globalizzare i saperi, interconnettere conoscenze, pensare glocale. Sono “teste” capaci di pensiero “ecologizzante”, sono “teste” adatte alla complessità, in cui fortezza, temperanza e prudenza si fondono in armonia. Costruire la nuova mappa dei saperi richiede allenamento: psiche e corpo lavorano all’unisono per plasmare ciò che ancora non conosciamo; accade così che competenze sviluppate e allenate nel contesto ludico – motorio diventino di utilità nel mondo più complesso delle professioni. Il Workshop propone spunti di riflessione e approfondimento, suggeriti dalle lunghe camminate (con e senza i bastoncini) su e giù per i sentieri dei Grigioni, del Ticino e della Valtellina. Luoghi e movimenti, esperienze sinestetiche propedeutiche al digitale, per scoprire insieme il mondo nuovo.

 

Titolo: Dallo sport dei campioni al mondo del lavoro: il caso del canottaggio

Relatore: Edoardo Verzotti

Edoardo Verzotti– Laurea in Psicologia dello sviluppo , consulente alle aziende, già commentatore sportivo Eurosport. Palmarès nazionale italiana canottaggio:

2004 Medaglia d’oro campione mondiale assoluto in quattro con
2001 Medaglia d’argento 2° classificato nel campionato mondiale assoluto in quattro con
2000 Medaglia di bronzo 3°classificato nel campionato mondiale junior in due senza

Fondatore ROWINTEAM SAGL , azienda che si occupa di formazione alle aziende tramite soprattutto team building di canottaggio sia indoor che outdoor.

 

Descrizione:  L’intervento si propone di mettere a confronto il mondo dello sport  e quello del lavoro: realtà fortemente competitive,  in cui il fattore umano e la capacità di sfruttarne le potenzialità rappresentano l’elemento fondamentale per raggiungere i risultati.  In barca si vince se si fa a squadra, se una è la vision,  se gli obiettivi dell’equipaggio sono allineati.  Nello speech si farà riferimento a due differenti modalità  con le quali poter trasferire skills e competenze del canottaggio  all’ambito del  business: le  testimonianze di campioni –  rese ancor più coinvolgenti per il ricorso a immagini e a video di forte impatto emozionale – e alla formazione  esperienziale –  un apprendimento basato sul learning by doing -. Il remare insieme,  proposto in sinergia da campioni e consulenti aziendali, porta i partecipanti oltre la zona di comfort. Ne migliora la consapevolezza, favorisce una rielaborazione personale e confronto nel gruppo. Inoltre, le attività d’aula che accompagnano l’esperienza in barca permettono di arricchire le  emozioni promuovendo nuovi apprendimenti:  intervengono  sulle capacità di valorizzare e di motivare i collaboratori, di  accrescerne le capacità di team working, di innovare.

 

Titolo: Prepariamoci ad improvvisare – Il Jazz come modello di sviluppo delle competenze

Relatore: Luca D’Elia

Laurea in Filosofia presso l’Università Statale di Milano, dal 2004 si occupa di formazione manageriale e comportamentale. Ha finora tenuto interventi formativi presso importanti aziende nazionali e multinazionali. Musicista professionista e presentatore di eventi, Luca porta in contesti organizzativi la sua esperienza nell’ambito dello spettacolo, intervenendo come keynote speakerin convention e meeting aziendali. Parallelamente all’attività di consulenza, si occupa di docenza accademica, collaborando con diversi Istituti ed Università, tra cui Università IULM, Università Cattolica, Istituto Marangoni, IED, Accademia del Lusso. Dal 2016 collabora con SUPSI in qualità di docente.

Descrizione: Che cosa possono avere in comune il jazz e il management? Al primo impatto, appare un binomio decisamente inusuale. Il management richiama i concetti di organizzazione, gestione, controllo, pianificazione. Il jazz evoca immediatamente improvvisazione, creatività, energia, un flusso di note imprevedibile e talvolta disordinato.
Per quanto possano sembrare due universi assai distanti, jazz e management condividono molti più aspetti di quanto si possa immaginare.

 

Titolo: La gestione dei progetti Arts-based per la creazione di valore organizzativo

Relatore: Giovanni Schiuma

Giovanni Schiuma è Professore in Gestione dell’Innovazione, Coordinatore del Contamination Lab presso l’Università degli Studi della Basilicata. Dal 2013 al 2015 in qualità di Professore in ArtsBased Managementha diretto il centro di ricerche ‘InnovationInsightsHub’ presso l’University of ArtsLondon (UK). Dal 2010 è Fellow della Royal Society of Arts ed è membro di numerose società accademiche internazionali. Ha un’ampia ed articolata esperienza internazionale avendo coordinato progetti europei (specificatamente un progetto nel programma Tempus ed uno nel programma Creative Europe) e lavorato tra le altre istituzioni internazionali con l’University di Cambridge, con il Ministero della Cultura e dell’Educazione della Finlandia, con le agenzia nazionale della ricerca della Lituania, del Regno Unito, della Finlandia e dell’Australia, con l’agenzia di sviluppo economico IAC della Scozia, con la Scuola del Governo di Dubai, con il Qatar Leadership Center, ed avendo ricoperto il ruolo di Visiting Professor presso numerose università internazionali tra le quali in particolare: Liverpool Business School; Graduate School of Management, St Petersburg University; Cambridge Service Alliance – University of Cambridge; Cranfield School of Management; Tampere University of Technology; University of Kozminski; Al AkhwaynUniversity. Ha pubblicato oltre 200 pubblicazioni internazionali ed è capo editore di due riviste scientifiche internazionali: “Knowledge Management Research and Practice” e “Measuring Business Excellence”; ed è membro del comitato editoriale di numerose riviste scientifiche internazionali, oltre ad essere membro di comitati scientifici di conferenze internazionali.

Descrizione:  Nell’attuale scenario competitivo altamente complesso e turbolento le organizzazioni sono sempre più alla ricerca dello sviluppo di progetti che possano sostenere le dinamiche di creazione del valore. Grande attenzione è posta a quelle iniziative che possano aumentare la capacità di resilienza e di innovatività del sistema organizzativo. In questa prospettiva una tipologia di progetti, di natura emergente, propone l’impiego dell’arte come dominio di conoscenze per progettare ed implementare progetti che possano consentire lo sviluppo organizzativo sia in relazione alle risorse umane che alle infrastrutture tangibili ed intangibili. L’adozione di questa nuova tipologia di progetti richiede una comprensione dei principi che devono ispirare la loro definizione, nonché la comprensione delle modalità della loro gestione e valutazione. La finalità di questa relazione e fornire un quadro interpretativo che possa guidare project manager nella definizione, gestione e valutazione di progetti che impiegano l’arte come strumento gestionale per il miglioramento delle performance organizzative.