Aula 20 tra passato e futuro

Nel mese di ottobre i corridoi dello stabile A hanno viaggiato nel tempo per tornare al 1968, quando trecento studenti della Scuola Magistrale occuparono per alcuni giorni l’Aula 20 per protestare contro la gestione e i metodi didattici della Scuola. L’evento scosse il tranquillo Ticino che non si aspettava che ragazze e ragazzi dai sedici ai diciannove anni avrebbero organizzato uno sciopero contro la scuola di allora. Essi chiedevano maggiore partecipazione e dialogo nella formazione, una scuola più aperta e meno nozionistica con nuove metodologie d’insegnamento.

L’evento è stato ricordato da una mostra curata da Fabiano Fiero, bibliotecario del Dipartimento e ha visto coinvolti, con un grande spirito di collaborazione, moltissimi colleghi del Dipartimento.
Il corpus principale dell’esposizione è composto da una trentina di poster che ripercorrono in modo esaustivo tutto quello che avvenne tra le mura dell’ex convento di S. Francesco. La prima parte della mostra contestualizza la protesta locarnese all’interno dei movimenti del Sessantotto a livello globale, con particolare attenzione a quanto successo negli Stati Uniti d’America, in Francia, in Italia e nel resto della Svizzera. La seconda parte invece ripercorre brevemente la storia della Scuola nel decennio precedente all’occupazione e in particolare negli anni scolastici 1966-67 e 1967-68. Nella terza parte vengono affrontati in ordine cronologico i giorni dell’occupazione dell’Aula 20, i cui eventi vengono descritti quasi ora per ora. La quarta ed ultima parte infine, ripercorre quanto accadde nei mesi successivi fino alla “resa” degli studenti.

Per arricchire il percorso sono stati aggiunti, sotto i poster, una serie di articoli della stampa ticinese e di testi di autori dell’epoca come Marcuse e Don Milani, così come il tanto vituperato libretto rosso “Difesa civile” distribuito a tutti i fuochi dalla Confederazione nel 1969.

La mostra non poteva dirsi completa senza coinvolgere direttamente gli ex-occupanti e gli studenti di oggi. Questo compito è stato pienamente assolto da quattro postazioni video contenenti una serie di contributi video curati da Luca Ramelli e Fabio Dozio. Essi hanno coinvolto i protagonisti dell’epoca e gli studenti di oggi nella rilettura di alcuni articoli del giornale studentesco “Il Conciliatore”. Sempre attraverso queste postazioni era possibile visionare alcuni servizi televisivi filmati dalla Radiotelevisione svizzera di lingua italiana.

La mostra si è avvalsa anche del sostegno della Divisione scuola e della città di Locarno.
Considerato il positivo riscontro ricevuto e il periodo di apertura relativamente breve (tre settimane) non è escluso che nel 2019 la mostra non riapparirà nei corridoi dello Stabile A.

Per concludere, la mostra ha prodotto anche una pubblicazione che approfondisce ulteriormente il tema. Questo libretto di accompagnamento è stato stampato e distribuito in oltre 350 copie ed è disponibile alla Biblioteca del nostro Dipartimento, all’Archivio di Stato, alla Zentral Bibliothek di Zurigo, alla Biblioteca Nazionale di Berna, oltre che all’indirizzo http://repository.supsi.ch/10398/

Per l’inaugurazione è stata organizzata una serata-evento che ha coinvolto in un dibattito, testimoni dell’epoca e protagonisti di oggi. Vi ha infatti preso parte in veste di moderatore, il giornalista e testimone dei fatti Fabio Dozio. In qualità di ospiti invece hanno partecipato Emanuele Berger, coordinatore del DECS e direttore Divisione della scuola, Norberto Bottani, saggista, esperto di politiche scolastiche e docente della Scuola Magistrale nel ’68 e Igor Negrini, docente alla Scuola Media di Camignolo.
Agli ospiti è stato chiesto di riflettere sui cambiamenti nella scuola negli ultimi 50 anni, sull’eredità che hanno lasciato gli studenti del 1969 alla scuola di oggi e come cambierà nei prossimi 50 anni.

L’evento ha richiamato molte persone nell’Aula Magna del Dipartimento, tra cui molti ex studenti, che hanno avuto modo di rivedersi dopo molti anni.

La serata ha visto anche la presenta della Radiotelevisione della Svizzera italiana che ha realizzato un servizio per il Quotidiano.