Con il sostegno dell’Accademia svizzera di scienze umane e sociali, il 13 e 14 giugno 2019 tra Verscio e Locarno, ha preso vita il workshop internazionale dal titolo “Teatro di suoni. Gli Spazi acustici teatrali e territoriali” iniziativa promossa dalla Società svizzera di studi teatrali (SSST) in collaborazione con l’Accademia Teatro Dimitri (ATD) e il Dipartimento formazione e apprendimento (DFA) della SUPSI.
L’evento ha cercato di rispondere alla domanda “Come risuona il territorio negli spazi teatrali?” ed era centrato sulla dimensione sonora nelle pratiche e nelle esperienze teatrali: dalla consapevolezza attraverso il corpo alla condensazione di uno spazio-tempo, dalle interazioni con il tempo presente alla composizione antropologica dei legami identitari. I relatori hanno inoltre riflettuto sugli spazi e sui suoni che denotano il movimento del treno, in particolare della “Centovallina”, in uno spazio-tempo unico e significativo per la realtà Svizzera. Il treno infatti è un marcatore territoriale significativo e per questo è stato annoverato come un evento in tema con la serie di eventi “La Suisse existe – La Suisse n’existe pas”. Le testimonianze si sono dispiegate come un continuo insieme di riferimenti al treno come spazio vitale caratterizzato da ritmi pulsanti impercettibili per chi lo vive come un luogo dove la distanza non è misurata secondo una metrica spaziale, ma da una prospettiva temporale. La “Centovallina” e alcuni eventi scenici o artistici che l’hanno coinvolta, tra cui “Centovalli-Centoricordi” (2013 e 2019), “Re Cervo” (2014) e “Il rumore lontano” (2018), sono stati anche il punto di partenza per riflessioni, basate su esperienze concrete, riguardanti la dimensione spaziale e sonora di un modo di fare teatro molto radicato in un rapporto di forte legame antropologico con i luoghi quale confine geografico e culturale.
La serata del 13 giugno si è svolta a partire dalle 18.00 al Teatro Dimitri di Verscio con la partecipazione di circa 50 spettatori, tra cui molti studenti dell’ATD. Dopo il benvenuto della copresidente della SSST Paola Gilardi, i relatori hanno presentato contributi legati in modo molto diverso al tema principale della serata, dando vita a un ricco caleidoscopio di punti di vista diversi. Lorena Rocca, responsabile del settore Ricerca del DFA e docente di geografia presso lo stesso dipartimento e presso l’Università di Padova, ha presentato “Il rumore lontano”, un percorso di ricerca sulla narrativa ferroviaria in Ticino sviluppato in collaborazione con il sound artist Xabier Erkizia. Oliviero Giovannoni, musicista, compositore ed ex docente di Ritmo all’ATD, ha raccontato dal punto di vista sonoro l’esperienza di “Centovalli-Centoricordi”, un viaggio teatrale nel tempo e nello spazio attraverso le Centovalli (regia di Livio Andreina e produzione del Teatro Dimitri). La musicologa Anna Stoll Knecht (Jesus College, Università di Oxford / Accademia Teatro Dimitri), ha presentato il progetto di ricerca sostenuto dal Fondo Nazionale Svizzero “Music and Clowning in Europe”, che affronta la questione dell’umorismo musicale nel XX secolo da due prospettive diverse: da un lato, esaminando il modo in cui la musica e i suoni sono utilizzati nella tradizione clownesca svizzera ed europea; dall’altro, proponendo di ampliare il campo dell’umorismo musicale introducendo la categoria di “clownesco”, ad esempio nell’opera di Gustav Mahler. Matthias Sebastian, ricercatore, coreografo e artista associato presso il K3 – Zentrum für Choreographie / Tanzplan Hamburg di Kampnagel, ha presentato la sua ricerca sul fenomeno della trasmissione del movimento nei locali notturni, analizzando e descrivendo da vicino le azioni nella danza e le loro interrelazioni. Infine, Antonella Astolfi, docente di Voce all’ATD, ha presentato, sempre dal punto di vista sonoro (e con l’ausilio di piccoli momenti di spettacolo proposti dagli studenti della stessa SUP di Verscio), il percorso teatrale “Re Cervo” (regia di Claudio De Maglio), esito artistico del progetto SPASS (sinergie fra pratiche artistiche e spostamenti sostenibili) che mirava a sensibilizzare il pubblico alla mobilità sostenibile attraverso l’azione creativa.
A conclusione di questa serata di apertura del workshop “Teatro di suoni”, Demis Quadri, responsabile della Ricerca dell’ATD, membro del comitato direttivo della SSST e professore SUPSI di Ricerca e didattica in physical theatre, ha cercato di costruire una sintesi degli esperimenti e dei progetti presentati, collegando i diversi fili attraverso una drammaturgia vagamente shakespeariana nei suoi salti spaziali e temporali. Il pubblico e i relatori hanno avuto l’opportunità di approfondire la discussione in un ambiente più informale durante l’aperitivo offerto al ristorante del Teatro Dimitri. Durante la serata è stato inoltre possibile visitare un’installazione audio e video realizzata da Lorena Rocca e dal sound artist Xabier Erkizia nell’ambito del progetto “Il rumore lontano”.
La giornata del 14 giugno si è svolta tra le 8.30 e le 18.30 presso la sede del DFA a Locarno, alla presenza di una ventina di ricercatori provenienti da diverse regioni linguistiche della Svizzera, dalla Germania e dall’Italia. La giornata è stata moderata da Lorena Rocca e ha preso la forma di un workshop sviluppato secondo l’approccio noto come “Open Space Technology” (OST). L’OST è un metodo di interazione che si basa principalmente sulla spontaneità, lasciando ai partecipanti il compito di definire i temi da affrontare. L’obiettivo principale dell’OST è stato quello di costruire un ambiente di interazione facilitante la comunicazione, che ha rafforzato la fiducia reciproca e la creatività dei partecipanti. La proposta era di raccogliere, in gruppi di lavoro, diversi spunti di riflessione intorno alla domanda “Come risuona il territorio negli spazi teatrali?” e ai vari abstract ricevuti in seguito a una call for papers che ha permesso, tra l’altro, la partecipazione di Carlotta Sillano, musicista, ricercatrice ed esperta di paesaggi sonori, e di Francesco Michi, musicista, sound artist e coordinatore per l’Italia delle attività del Forum Klanglandschaft (FKL), associazione internazionale per i paesaggi sonori, con cui l’evento “Teatro di suoni” ha stabilito legami per future collaborazioni. I temi discussi nei gruppi di lavoro sono stati ad esempio: “Paesaggi sonori, linguaggi artistici e responsabilità”, “Paesaggio, relazioni, genius loci, tradizioni musicali popolari”, “Il lago Salmacis”, “Geografia emotiva: movimento, immagine, suono” e “Il rapporto tra spazi sferici e lineari”. Le discussioni all’interno dei gruppi sono state molto vivaci e arricchenti, e hanno incoraggiato la considerazione di nuove collaborazioni e progetti, oltre a dare il via ai lavori per una pubblicazione per la rivista “Quaderni di Geografia” che cercherà di proporre una sintesi dei contributi e delle riflessioni che hanno animato i due giorni di “Teatro di suoni”.