Presentazione

Nel corso degli ultimi decenni, in Ticino, sono stati condotti numerosi studi sulla popolazione anziana. Si tratta di progetti di indubbio interesse, anche se spesso circoscritti a tematiche, aree del Cantone o segmenti della popolazione specifici. Frutto di singole iniziative, non si inseriscono in un programma di ricerca comune. A questo va aggiunto che, in assenza di un catalogo dei diversi studi così come di un centro di documentazione che riunisca le pubblicazioni ad essi afferenti, molti di questi lavori sono sconosciuti ai più, con il rischio di disperdere delle preziose informazioni.

L’inventario degli studi sulla popolazione anziana ha l’ambizione di colmare  questa lacuna, grazie a una mappatura ragionata delle ricerche sulla popolazione anziana residente nel nostro Cantone. Uno stato delle ricerche a inizio 2018 è stato pubblicato in edizione cartacea, mentre la presente versione online ha l’obiettivo di fornirne un aggiornamento regolare.

Gli studi sono stati individuati consultando i principali cataloghi bibliotecari (NEBIS, Sistema bibliotecario ticinese), le banche dati di ricerca universitarie (SUPSI, USI e altre università svizzere) e contattando gli enti e le persone che sul territorio si occupano di anziani. La segnalazione di ricerche non ancora presenti in questo inventario, o di modifiche, è sempre possibile contattando il Centro di documentazione del CCA.

Cosa si intende per “studi sulla popolazione anziana in Ticino”?
I criteri di inclusione

Per essere definiti “studi” i lavori qui catalogati rispettano due criteri: l’intenzione di produrre nuove conoscenze; la raccolta di dati primari o l’analisi di dati di statistica pubblica o ufficiale, di dossier medici, di documenti d’archivio. Per quanto riguarda i lavori di diploma, sono incluse unicamente le tesi prodotte ai livelli di licenza, master e dottorato. Sono invece esclusi i lavori di bachelor o di altre formazioni di durata inferiore.

Con “popolazione anziana” ci si riferisce alle persone, uomini e donne, in età AVS. Oltre a riguardare direttamente gli anziani, gli studi censiti possono interessare anche altre persone o istituzioni, quali i curanti e i servizi a loro rivolti. Sono invece escluse le ricerche molecolari, cellulari e fisiopatologiche.

Infine, sono qui riuniti gli studi sulla popolazione anziana “residente in Ticino”, siano essi condotti da ricercatori attivi sul territorio cantonale o che lavorano oltre Gottardo. Le ricerche nazionali o europee sono considerate solo se forniscono informazioni specifiche alla realtà ticinese.

L’organizzazione dell’inventario

Ad ogni studio corrisponde una scheda in cui si riprendono, nell’ordine: il titolo, la descrizione della ricerca (contesto, obiettivi e principali risultati), la/le parola/e chiave, l’autore/i, l’ente/i, il periodo, la metodologia e la lista delle pubblicazioni afferenti. Le parole chiave sono associate alle sei grandi tematiche in cui sono raggruppate e suddivise le ricerche.

Attraverso la ricerca per tema si ha una panoramica di temi e sottotemi (i quali corrispondono alle parole chiave) ed è possibile accedere alla loro descrizione. Cliccando sui sottotemi si accede quindi alla lista degli studi in essi catalogati.

Ulteriori modalità di ricerca sono possibili attraverso i periodi di conduzione (ricerca per periodo), gli enti (ricerca per ente) e gli autori (ricerca per autore).

La consultazione delle pubblicazioni afferenti

Nelle schede raccolte in questo inventario si riprendono le principali informazioni relative agli studi. Ulteriori approfondimenti sono invece possibili consultando  le pubblicazioni segnalate in coda.

Quando possibile, i documenti citati sono direttamente scaricabili online (cliccando il link inserito nel titolo). In altri casi, i testi sono ottenibili o consultabili rivolgendosi al Centro di documentazione del CCA.

Uno stato delle ricerche a inizio 2018

Il lavoro di inventario ha permesso di individuare ben 94 ricerche, concluse o ancora in corso, che si sono chinate sulla realtà degli anziani residenti in Ticino. A queste si aggiungono una decina di rilevazioni di statistica pubblica, utilizzabili ai fini dello studio di questa popolazione.

Dal 1973, anno del primo studio censito, ad oggi il numero di ricerche è continuamente cresciuto, coinvolgendo numerosi enti (i più rappresentati sono il Cantone e, a partire dagli anni 2000, la SUPSI). Ai due lavori degli anni 1970, sono seguite nove ricerche realizzate nel decennio seguente e quasi il doppio negli anni 1990. Con il nuovo millennio si contano già più di sessanta studi.

Le ricerche vertono principalmente su tre aspetti: le case per anziani, gli aiuti a domicilio e il benessere. Una ventina di studi riguardano la vita sociale, una dozzina la salute fisica, mentre meno numerosi sono i lavori su temi quali le abitazioni per anziani, gli istituti socio-sanitari, le rappresentazioni, ecc..

L’interesse per i diversi temi ha subito alcune variazioni nel corso del tempo. Negli anni 1980, la maggior parte degli studi riguardava la “cura dell’anziano”, a domicilio e in istituto. A realizzare le ricerche era soprattutto l’allora Dipartimento opere sociali del Cantone Ticino (DOS, oggi DSS) che si è basato anche su questi dati al momento della pianificazione di diverse politiche a favore degli anziani.

Negli anni 1990, a quelle sulla cura si aggiungono delle ricerche sui temi della salute (problemi fisici, demenze e cadute) e dell’anziano in società (vita sociale). In questo periodo ATTE ha promosso alcuni studi sulla partecipazione sociale dei suoi membri e la storia dell’associazione.

A caratterizzare gli anni 2000 è il forte aumento del numero di ricerche sulla cura e la salute dell’anziano. Il primo tema è sviluppato in particolar modo nelle inchieste cantonali di valutazione dei servizi di aiuto a domicilio che hanno fatto seguito all’introduzione della LACD. Nel campo della salute sono studiati soprattutto il benessere e la qualità di vita della persona che invecchia. In risposta ai bisogni della popolazione anziana si inizia anche a riflettere su nuove modalità abitative e sull’adeguatezza dello spazio urbano.

Negli anni 2010, il tema delle cure si conferma come il più studiato, malgrado un leggero calo del numero di lavori sugli aiuti a domicilio. Cresce invece l’interesse per le case per anziani: dal benessere dei residenti, all’organizzazione della vita nelle strutture, all’efficacia di terapie non farmacologiche, fino alla recente questione della bientraitance. Sono pure aumentati gli studi sull’anziano in società (in particolare sull’intergenerazionalità), su ambiente, abitazioni e utilizzo delle nuove tecnologie.