Quanto costa restare a casa

Il sussidio cantonale per le spese personali di mantenimento a domicilio (i cosiddetti “aiuti diretti”) consiste nell’attribuzione, a persone non autosufficienti, beneficiarie dell’assegno per grandi invalidi (AGI) e con un reddito modesto, di una somma volta a remunerare chi presta loro l’assistenza necessaria per rimanere a domicilio (siano essi professionisti o familiari). L’obiettivo dello studio è di valutare l’efficacia della misura a cinque anni dalla sua introduzione.

I risultati confermano l’importanza della solidarietà familiare per la permanenza a domicilio e, in particolare, delle cure prestate dalle donne (nel loro ruolo di mogli, figlie o madri). Più della metà dei beneficiari anziani sono anch’essi di sesso femminile, vivono per lo più in coppia o soli e la loro età media è di 82 anni. Quasi tutti necessitano di sorveglianza e aiuto nelle attività di base della vita quotidiana, poco meno della metà di cure infermieristiche. Le ore di assistenza media sono cinquanta la settimana e ogni beneficiario è aiutato da quasi tre persone, retribuendo almeno la persona dalla quale riceve l’aiuto preponderante.

L’analisi avvalora l’ipotesi dell’efficacia del sussidio nel ritardare o evitare l’istituzionalizzazione: all’incirca tre persone su cinque, tra i beneficiari anziani partecipanti all’inchiesta, sono rimaste al domicilio fino al decesso, e solo un terzo si è trasferito in casa per anziani.

Parola/e chiave

Aiuti a domicilio
Familiari curanti

Autore/i

Carla Invernizzi, Cristina Gianocca

Ente/i

Sezione del sostegno a enti e attività sociali – DOS

Periodo

1997 – 1998

Metodologia

Popolazione di riferimento: beneficiari degli aiuti diretti.
Campione: N=154, di cui 119 di 65 anni e oltre.
Raccolta dati: questionari standardizzati.

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