Vecchie storie di oggetti e persone

Ricerca etnografica sulla relazione che alcuni residenti della casa per anziani di Gordevio intrattengono con gli oggetti che li circondano, in particolare quelli di cui possono disporre nell’intimità della propria camera da letto (ad esempio una piccola scultura ricevuta in regalo da un nipote, una radio, un calendario, una fotografia, uno strumento musicale, delle cartoline). L’obiettivo è di osservare se e come questa relazione influenza il modo di invecchiare e affrontare il grande cambiamento costituito dall’istituzionalizzazione.

Gli oggetti personali dei residenti hanno un ruolo importante nello sviluppo di strategie che permettono di minimizzare l’impatto del trasferimento in casa per anziani: suscitano dei ricordi, attivano la memoria personale o collettiva, fungono da punti di riferimento biografici e supportano il processo di definizione del proprio passato. Tali oggetti, inoltre, accompagnano nei momenti difficili chi vive nella struttura da più tempo. Gli oggetti personali di chi vive in casa per anziani supportano la persona nella ridefinizione di sé e nel processo di invecchiamento.

Secondo l’autrice, lo spazio a disposizione per gli oggetti personali in casa per anziani potrebbe essere valorizzato ulteriormente, ad esempio dotando le stanze di mobili (libreria, buffet, ecc.) utili a questo scopo. Si sottolinea inoltre l’importanza, per il personale curante, di investire del tempo nel conoscere questi oggetti, creando così dei legami più personalizzati con i residenti.

Parola/e chiave

Case per anziani
Rappresentazioni

Autore/i

Alice Guglielmetti

Ente/i

Université de Neuchâtel

Periodo

2015

Metodologia

Popolazione di riferimento: residenti della casa per anziani Piccola Casa della Divina Provvidenza (Gordevio).
Campione: N=8.
Raccolta dati: osservazione e interviste approfondite

Pubblicazioni

Guglielmetti, A. (2015)Des vieilles histoires d’objets et de gens : enquête ethnographique auprès d’une maison de retraite du Canton du Tessin (Thèse de master en Sciences Sociales). Université de Neuchâtel, Neuchâtel. 94 pagine