Come promuovere il mantenimento delle capacità residue degli anziani affetti da demenza senile

La ricerca si è svolta presso le cinque case per anziani gestite dalla Città di Lugano e mira ad individuare delle soluzioni per far fronte alla presenza sempre più marcata di residenti con deficit cognitivi, migliorando il loro benessere e la gratificazione degli operatori. Nello specifico, gli autori esaminano la possibilità di mantenere le capacità residue di queste persone attraverso interventi non farmacologici e incentivando le sinergie tra i reparti di cura e quelli di animazione.

Lo studio ha comportato la partecipazione di una trentina di residenti a un programma sperimentale di stimolazione cognitiva e affettiva, svolto attraverso incontri regolari di gruppo. Prendere parte al programma sembra rallentare il deterioramento delle funzioni intellettive di alcuni anziani affetti da demenza e, in generale, ha procurato benefici nella vita quotidiana dei residenti, ne ha migliorato lo stato emotivo, così come la comunicazione e l’interazione sociale con gli altri ospiti e/o con il personale.

Parola/e chiave

Demenze
Benessere
Case per anziani

Autore/i

Michele Battaglia, Jorgelina Bättig, Carlo Macchi

Ente/i

Istituti Sociali Comunali (ISC) – Città di Lugano

Periodo

2008 – 2010

Metodologia

Popolazione di riferimento: residenti delle case per anziani degli Istituti Sociali Comunali di Lugano con deficit cognitivo lieve o moderato (MMSE tra 18 e 23).
Campione: N=28.
Raccolta dati: sperimentazione di un programma di stimolazione cognitiva e affettiva per cinque mesi con valutazione ad intervalli regolari dello stato di salute e delle funzioni cognitive e osservazione dell’ospite nel suo ambiente di vita e nelle sue relazioni con gli altri.

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