Iride 15 | novembre 2023

Sistemi sanitari tra nuove e vecchie sfide

 

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Sistemi sanitari tra nuove e vecchie sfide

Editoriale
Gian Luca Di Tanna – p. 5

Intervista – p. 6
Nicole Probst-Hensch

Finanziare i servizi sanitari: un rompicapo per la politica e la società
Carlo De Pietro – p. 13

Inserto – L’impatto ambientale del settore sanitario
Gaël Brulé e Christian Abshagen – p. 16

Pratica avanzata: una risposta alla sanità che cambia
Monica Bianchi e Carla Pedrazzani – p. 19

Inserto – Più bambini significa più tumori? Appello per una nuova visione dell’epidemiologia
Prisco Piscitelli – p. 22

Gli sprechi della ricerca in medicina: un problema dalle mille sfaccettature
Gian Luca Di Tanna e Paolo Ferrari – p. 25

La fisioterapia in Svizzera tra nuove esigenze e responsabilità
Marco Barbero, Alessandro Bonafine e Carlo De Pietro – p. 29

La giustizia sociale passa da Sex & gender
Marzia Borojevic Pantic, Enrica Massardi e Tiziana Sala Defilippis – p. 33

Formazione continua nell’Area sanità, prosegue la sfida
tra complessità e cultura

Mariano Cavolo e Ivan Ureta – p. 37

EquiTI: promuovere equità e inclusione nelle cure ospedaliere cantonali
Laura Bertini-Soldà e Raquel Ricciardi – p. 41

 

Gallery

Fotografie
Claudia Cossu, Gabriele Gianora e Desirée Veschetti

Concetto fotografie a piena pagina
La sanità cambia. Da sempre, costantemente. Evolve ogni giorno nelle sue strutture e nei suoi sistemi organizzativi, nel rapporto tra personale medico e pazienti, nel concetto stesso di prendersi cura e di garantire centralità alle persone e ai loro bisogni, nella formazione delle sue figure professionali, nelle tecnologie e nella sostenibilità presente e futura delle risorse impiegate.
A fronte di tali complessità e sfide sistemiche, una rappresentazione statica e dai precisi contorni è subito parsa inadeguata anche solo per tratteggiare simili dinamiche.
Ad indurci ad adottare il concetto fotografico di moto fluido, energico, non definito, è stata la volontà di non imbrigliare i soggetti entro limiti e confini, ma piuttosto di intercettare i movimenti scaturiti dalle spinte date dalle loro intenzioni e dai contesti in cui agiscono. Lo spostamento ci rimanda a concetti di funzionalità e di dinamismo, e a traiettorie da percorrere.
L’estetica del movimento derivata dalla sfumatura è portatrice di significati: mette in relazione il soggetto con l’ambiente circostante, ne indica lo stato mutevole e itinerante, diventa elemento di empatia e stabilisce livelli di intimità raggiungibili solamente attraverso l’adattabilità.
Ma, davanti a ogni cosa, la vitalità della sfumatura ci ricongiunge al nostro modo di comprendere o intuire ciò che sta intorno a noi e alle caratteristiche intrinseche dell’esperienza e dell’espressione umane.