Nell’ambito dell’Open Science con dati si intende tutto il materiale prodotto da una ricerca: dati numerici, statistiche, questionari, appunti, registrazioni audio e video, slides di conferenze, immagini, fotografie…
Open Data sono dati accessibili e riutilizzabili. Affinché sia realmente possibile riutilizzare dei dati, si promuove la produzione di FAIR data, ovvero di dati che sono findable, accessible, interoperable e reusable (facili da trovare, accessibili, interoperabili e riutilizzabili). I FAIR data non sono necessariamente aperti a tutti, ma sono organizzati in modo tale che possano essere accessibili con restrizioni ed eventualmente possano essere aperti successivamente.
I dati resi aperti possono essere usati da altri (per esempio per la creazione di nuovi prodotti o servizi o per realizzare ulteriori ricerche) e permettono che le ricerche realizzate con quei dati siano replicabili (e per questo verificabili).
Non tutti i dati possono essere resi accessibili; la legge, l’etica della ricerca e gli accordi con partner commerciali/industriali proteggono la privacy e la confidenzialità delle persone coinvolte all’interno delle ricerche e richiedono di considerare l’impatto, i rischi e i benefici connessi alla pubblicazione di dati.
A cosa serve produrre Open Data
Ci sono diverse argomentazioni che sostengono gli Open Data.
- Rendono la ricerca più trasparente e promuovono la collaborazione tra i ricercatori
- Rendono i dati accessibili a tutti
- Riducono il rischio di perdere i dati
- Facilitano il riutilizzo dei dati prodotti e la condivisione futura
- Migliorano le citazioni
- Facilitano gli approcci interdisciplinari e incoraggiano la diversità di opinioni
- Soddisfano i requisiti degli enti finanziatori (Funders’ data policies) e aumentano la visibilità e le ricadute dell’investimento pubblico http://www.dcc.ac.uk/resources/policy-and-legal/funders-data-policies